Noi poniamo la causa della Repubblica Irlandese sotto la protezione di Dio Altissimo, la Cui Benedizione invochiamo sulle nostre armi; e preghiamo perché nessuno che serva questa causa la disonori per codardia, crudeltà o saccheggi. In questa ora suprema la nazione irlandese deve, col suo valore e la sua disciplina, e con la disponibilità dei suoi figli a sacrificarsi per il bene comune, dimostrarsi degna dell’augusto destino cui è chiamata.
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domenica 28 agosto 2011
La sai l'ultima? I calciatori scioperano...
Sembra proprio il titolo di un programma di barzellette.Peccato che non lo sia. I calciatori scioperano.Si avete capito bene...Questi fottutissimi milionari,mercenari,strapagati e straviziati omuncoli si permettono di indire uno sciopero.A parte che per scioperare bisognerebbe prima,per lo meno,lavorare.Con l'Italia e il mondo intero attraversati da una delle crisi piu' buie di sempre ci mancava solo di sentire questa "barzelletta"....Come sarebbe bello quando lorsignori decideranno di scendere in campo fargli trovare stadi deserti ad accoglierli....Perche' ormai questo calcio mi ha veramente rotto il cazzo. Calciatori che si vendono le partite(sai com'e',non arrivano a fine mese...)e poi si permettono di bloccare l'inizio del campionato,sbattendosene altamente i coglioni di tutti quelli che avevano gia' acquistato biglietti,viaggi organizzati e quant'altro per seguire i propri beniamini.Il calcio italiano e' un malato terminale. Si registrano cali vertiginosi nelle campagne abbonamenti. Gli stadi son sempre piu' vecchi e sempre piu' vuoti. La tessera del tifoso e' stata un flop colossale che solo quel cieco del ministro maroni(volutamente minuscolo)si rifiuta di vedere.Odio eterno al calcio moderno.
martedì 23 agosto 2011
Tanto tuono' che piovve.....
Tratto da Da An Poblacht/Irish Republican News
traduzione a cura di Chiara Falanga
Shock, incredulità e lacrime di gioia da parte degli amici, della famiglia e dei tanti supporters di Brendan Lillis, quando giovedì è emersa la notizia che la campagna per la sua liberazione (Brendan Lillis è molto malato) era stata vinta – caso più unico che raro contro la brutalità istituzionalizzata in Irlanda del Nord.
La conferma che il prigioniero paralizzato e costretto a letto era stato rilasciato dalle autorità britanniche e delle Sei Contee, è arrivata quando i secondini sono letteralmente scomparsi dal loro posto di guardia presso l’Ospedale.
Brendan era stato messo sotto vigilanza presso il Belfast City Hospital e trasferito la scorsa settimana dal tristemente famoso Carcere di Maghaberry su insistente richiesta di ricovero immediato da parte di un dottore facente parte della Irish United Nations Association.
Lillis, 59 anni, internato per volere britannico 2 anni fa, nonostante soffra di una forma debilitante di malattia alle ossa, è stato informato che sarebbe stato rilasciato con effetto immediato. Nessuna motivazione data dai Commissari della Parole Commission, i quali, insieme al Ministro della Giustizia per l’Ulster, David Ford, sono stati oggetto di protesta da parte di una internazionale campagna per i diritti umani.
La portavoce del North’s prison Service ha semplicemente riportato che i Commissari “hanno informato il Dipartimento di Giustizia sulla loro intenzione di rilasciare Mr. Lillis per farlo ritornare nella sua comunità. Sono state prese tutte le misure per facilitarne il rilascio”.
Dal suo letto d’ospedale, Brendan ha ringraziato innanzitutto la sua compagna Roisin Linch e tutti coloro i quali hanno supportato la campagna per il suo rilascio.
“Roisin ha saputo smuovere le montagne. E’ riuscita a farlo da sola. Non so che altro dire su di lei”.
Roisin ha inoltre ringraziato tutti coloro hanno supportato la campagna. E ha specificato che se Brendan è stato rilasciato senza condizioni, è stato soprattutto merito della loro intraprendenza.
“Ho lottato e lottato ancora, ma sinceramente non me l’aspettavo” ha detto. “Il direttore della prigione di Maghaberry mi ha telefonato alle 17.50 per comunicarmi che la Commisione aveva deciso di rilasciare Brendan con effetto immediato. Le guardie allora sono sparite. E’ ora davvero un uomo libero ed è ritornato alla sua licenza di libertà (già concessa nel 1993). Sarebbe stato un gesto davvero folle” tenerlo ancora dentro, ha detto.
“Non posso ringraziare abbastanza tutte le persone che ci hanno aiutato. Brendan è uscito, ma dobbiamo continuare a lottare per tutti gli altri che sono ancora dentro, maltrattati e seviziati”, ha continuato Roisin. Si riferisce a tutti gli internati e i prigionieri politici che si trovano ancora all’interno delle mura di Maghaberry, come la veterana dell’IRA Marian Price, internata solo 1 mese fa.
Roisin si è sentita finalmente davvero scagionata dal verdetto. “E’ davvero difficile da credere; è stata una lunga e difficile battaglia. La prima cosa che mi sono detta è stato: “Ma è la realtà? Le guardie se ne sono davvero andate via?” Ho cominciato a piangere. Mi hanno detto quindi che da quel preciso momento Brendan era libero e che tutte le porte dell’ospedale erano state aperte”.
Nonostante tutto, ha continuato, Brendan resta gravemente malato e probabilmente sarà costretto a rimanere in ospedale ancora per molto tempo. Soffre di anchilosis spondilitis, che lo ha visto confinato nel letto dell’ospedale di Maghaberry per ben 18 mesi. La malattia lo ha portato ad una perdita di peso davvero ingente, facendolo arrivare a pesare solo 37 chili.
Agli inizi della giornata di giovedì, qualcosa di strano si è percepito fra i tanti che supportavano la campagna per la sua liberazione quando è emerso che le autorità della prigione avevano piazzato telecamere nascoste nel reparto in cui si trovava Brendan e nelle toilette. Una campagna di sensibilizzazione stava per essere mobilitata a riguardo, quando è arrivata la bella notizia.
Roisin, agitatissima e in lacrime, è uscita correndo dall’ospedale.
“Volevo prenderlo e portarlo via con me, a casa; ma non ho potuto perché non sta ancora bene. Abbiamo saputo da poco che stiamo per diventare di nuovo nonni. Abbiamo perso tanti momenti, ma ce ne saranno ancora molti altri da condividere insieme”.
“Bisogna lottare con unghie e denti ed è ciò che ho fatto per molto tempo. Per Brendan è finita, ma la lotta continua”, ha aggiunto.
Il sistema giudiziario ha veramente troppe falle, ha detto Roisin, “e questa era l’unica decisione giusta e umana” che la Commissione potesse prendere. Ancora non si spiega come sia stato possibile che siano stati necessari un così lungo tempo e una così tenace campagna di supporto.
Il mese scorso, la Commissione si è rifiutata di rilasciare Brendan semplicemente su una base umanitaria, mentre David Ford ha ribadito che il potere decisionale era solo suo. In tutto questo però, sostiene Rosin, ha cercato di non prendere una posizione univoca e definitiva.
“Penso che David Ford non abbia voluto prendere una decisione perché ha messo tutto nelle mani della Commisione, così da non dover subire pressioni dal DUP (Democratic Unionist Party, n.d.t.) da un lato e dallo Sinn Fèin dall’altro”, ha aggiunto la Signora Lynch. “Non ha avuto il fegato di prendere una decisione”.
La campagna per la liberazione di Brendan Lillis ha visto il dispiegarsi di numerose forze politiche, da i più tradizionali gruppi repubblicani, passando per lo Sinn Fèin e i moderati dello SDLP (Social Democratic and Labour Party, n.d.t.).
Il deputato Sinn Fèin di West Belfast, Paul Maskey ha plaudito alla scelta di liberare Brendan e ha affermato che la compassione è stata necessaria da parte del sistema giudiziario, a causa delle sue cattive condizioni mediche.
“Lo Sinn Fèin si è fortemente opposto alla revoca della sua licenza – non differisce dalla pratica di internamento e va contro ogni giustizia naturale”, ha detto.
“Sin dall’inizio, l’unica cosa che era davvero necessaria era semplicemente un sentimento di compassione da parte del sistema giudiziario. Era chiaro che Brendan non costituisse una minaccia per la società, visto che è costretto a letto da quasi 2 anni. I miei colleghi ed io abbiamo partecipato a numerose riunioni con l’amministrazione della prigione e con il Ministro della Giustizia Ford per ottenerne il rilascio. La scorsa settimana lo Sinn Fèin ha inviato una proposta di compromesso alla Parole Commision. Siamo contenti che il buon senso abbia prevalso e che Brendan Lillis sia stato liberato e che ora possa continuare le sue cure da uomo libero”.
Colum Eastwood, membro della Commisione Giustizia per il SDLP ha così commentato: “Fortunatamente il buon senso ha prevalso e la Commissione ha preso la decisione corretta di liberare Brendan Lillis. E’ una vittoria per la Giustizia. Nonostante ciò è vergognoso che David Ford non abbia preso questa decisione prima, quando ne ha avuto l’occasione. Questo caso ha confermato che Brendan Lillis non sarebbe dovuto essere messo in carcere a causa delle sue precarie condizioni e, in nome del SDLP, vorrei congratularmi con la sua compagna Roisin che ha portato avanti questa eccellente campagna per il suo rilascio e tutti coloro che si sono impegnati in questa battaglia per la Giustizia”.
http://thefivedemands.org/
La conferma che il prigioniero paralizzato e costretto a letto era stato rilasciato dalle autorità britanniche e delle Sei Contee, è arrivata quando i secondini sono letteralmente scomparsi dal loro posto di guardia presso l’Ospedale.
Brendan era stato messo sotto vigilanza presso il Belfast City Hospital e trasferito la scorsa settimana dal tristemente famoso Carcere di Maghaberry su insistente richiesta di ricovero immediato da parte di un dottore facente parte della Irish United Nations Association.
Lillis, 59 anni, internato per volere britannico 2 anni fa, nonostante soffra di una forma debilitante di malattia alle ossa, è stato informato che sarebbe stato rilasciato con effetto immediato. Nessuna motivazione data dai Commissari della Parole Commission, i quali, insieme al Ministro della Giustizia per l’Ulster, David Ford, sono stati oggetto di protesta da parte di una internazionale campagna per i diritti umani.
La portavoce del North’s prison Service ha semplicemente riportato che i Commissari “hanno informato il Dipartimento di Giustizia sulla loro intenzione di rilasciare Mr. Lillis per farlo ritornare nella sua comunità. Sono state prese tutte le misure per facilitarne il rilascio”.
Dal suo letto d’ospedale, Brendan ha ringraziato innanzitutto la sua compagna Roisin Linch e tutti coloro i quali hanno supportato la campagna per il suo rilascio.
“Roisin ha saputo smuovere le montagne. E’ riuscita a farlo da sola. Non so che altro dire su di lei”.
Roisin ha inoltre ringraziato tutti coloro hanno supportato la campagna. E ha specificato che se Brendan è stato rilasciato senza condizioni, è stato soprattutto merito della loro intraprendenza.
“Ho lottato e lottato ancora, ma sinceramente non me l’aspettavo” ha detto. “Il direttore della prigione di Maghaberry mi ha telefonato alle 17.50 per comunicarmi che la Commisione aveva deciso di rilasciare Brendan con effetto immediato. Le guardie allora sono sparite. E’ ora davvero un uomo libero ed è ritornato alla sua licenza di libertà (già concessa nel 1993). Sarebbe stato un gesto davvero folle” tenerlo ancora dentro, ha detto.
“Non posso ringraziare abbastanza tutte le persone che ci hanno aiutato. Brendan è uscito, ma dobbiamo continuare a lottare per tutti gli altri che sono ancora dentro, maltrattati e seviziati”, ha continuato Roisin. Si riferisce a tutti gli internati e i prigionieri politici che si trovano ancora all’interno delle mura di Maghaberry, come la veterana dell’IRA Marian Price, internata solo 1 mese fa.
Roisin si è sentita finalmente davvero scagionata dal verdetto. “E’ davvero difficile da credere; è stata una lunga e difficile battaglia. La prima cosa che mi sono detta è stato: “Ma è la realtà? Le guardie se ne sono davvero andate via?” Ho cominciato a piangere. Mi hanno detto quindi che da quel preciso momento Brendan era libero e che tutte le porte dell’ospedale erano state aperte”.
Nonostante tutto, ha continuato, Brendan resta gravemente malato e probabilmente sarà costretto a rimanere in ospedale ancora per molto tempo. Soffre di anchilosis spondilitis, che lo ha visto confinato nel letto dell’ospedale di Maghaberry per ben 18 mesi. La malattia lo ha portato ad una perdita di peso davvero ingente, facendolo arrivare a pesare solo 37 chili.
Agli inizi della giornata di giovedì, qualcosa di strano si è percepito fra i tanti che supportavano la campagna per la sua liberazione quando è emerso che le autorità della prigione avevano piazzato telecamere nascoste nel reparto in cui si trovava Brendan e nelle toilette. Una campagna di sensibilizzazione stava per essere mobilitata a riguardo, quando è arrivata la bella notizia.
Roisin, agitatissima e in lacrime, è uscita correndo dall’ospedale.
“Volevo prenderlo e portarlo via con me, a casa; ma non ho potuto perché non sta ancora bene. Abbiamo saputo da poco che stiamo per diventare di nuovo nonni. Abbiamo perso tanti momenti, ma ce ne saranno ancora molti altri da condividere insieme”.
“Bisogna lottare con unghie e denti ed è ciò che ho fatto per molto tempo. Per Brendan è finita, ma la lotta continua”, ha aggiunto.
Il sistema giudiziario ha veramente troppe falle, ha detto Roisin, “e questa era l’unica decisione giusta e umana” che la Commissione potesse prendere. Ancora non si spiega come sia stato possibile che siano stati necessari un così lungo tempo e una così tenace campagna di supporto.
Il mese scorso, la Commissione si è rifiutata di rilasciare Brendan semplicemente su una base umanitaria, mentre David Ford ha ribadito che il potere decisionale era solo suo. In tutto questo però, sostiene Rosin, ha cercato di non prendere una posizione univoca e definitiva.
“Penso che David Ford non abbia voluto prendere una decisione perché ha messo tutto nelle mani della Commisione, così da non dover subire pressioni dal DUP (Democratic Unionist Party, n.d.t.) da un lato e dallo Sinn Fèin dall’altro”, ha aggiunto la Signora Lynch. “Non ha avuto il fegato di prendere una decisione”.
La campagna per la liberazione di Brendan Lillis ha visto il dispiegarsi di numerose forze politiche, da i più tradizionali gruppi repubblicani, passando per lo Sinn Fèin e i moderati dello SDLP (Social Democratic and Labour Party, n.d.t.).
Il deputato Sinn Fèin di West Belfast, Paul Maskey ha plaudito alla scelta di liberare Brendan e ha affermato che la compassione è stata necessaria da parte del sistema giudiziario, a causa delle sue cattive condizioni mediche.
“Lo Sinn Fèin si è fortemente opposto alla revoca della sua licenza – non differisce dalla pratica di internamento e va contro ogni giustizia naturale”, ha detto.
“Sin dall’inizio, l’unica cosa che era davvero necessaria era semplicemente un sentimento di compassione da parte del sistema giudiziario. Era chiaro che Brendan non costituisse una minaccia per la società, visto che è costretto a letto da quasi 2 anni. I miei colleghi ed io abbiamo partecipato a numerose riunioni con l’amministrazione della prigione e con il Ministro della Giustizia Ford per ottenerne il rilascio. La scorsa settimana lo Sinn Fèin ha inviato una proposta di compromesso alla Parole Commision. Siamo contenti che il buon senso abbia prevalso e che Brendan Lillis sia stato liberato e che ora possa continuare le sue cure da uomo libero”.
Colum Eastwood, membro della Commisione Giustizia per il SDLP ha così commentato: “Fortunatamente il buon senso ha prevalso e la Commissione ha preso la decisione corretta di liberare Brendan Lillis. E’ una vittoria per la Giustizia. Nonostante ciò è vergognoso che David Ford non abbia preso questa decisione prima, quando ne ha avuto l’occasione. Questo caso ha confermato che Brendan Lillis non sarebbe dovuto essere messo in carcere a causa delle sue precarie condizioni e, in nome del SDLP, vorrei congratularmi con la sua compagna Roisin che ha portato avanti questa eccellente campagna per il suo rilascio e tutti coloro che si sono impegnati in questa battaglia per la Giustizia”.
http://thefivedemands.org/
lunedì 22 agosto 2011
Cara vecchia Belfast....
Martedi 16 agosto,ore 09.35. Dopo una salutare irish breakfast,ottima per riconciliarmi con il mondo e aiutarmi nel post sbronza della nottata precedente a Dublino,eccomi qua,sul treno per Belfast.Sono con un amico italiano che ha deciso di accompagnarmi in questa avventura Il viaggio scorre veloce tra un ricordo e l'altro,ci godiamo il panorama dal finestrino in questa splendida giornata estiva. Dopo un paio d'ore arriviamo alla stazione centrale di Belfast. Una camminata di un quarto d'ora ci conduce nel centro della citta' da dove prenderemo l'autobus per la ns destinazione,Falls road. E' incredibile come Belfast,in centro,sembri una tranquillissima citta' del Nord europa. Il turista sprovveduto non si aspetterebbe certo di trovare,a soli 10 minuti di bus,un mondo completamente diverso.Il muro della "pace" con i cancelli che dividono Falls da Shankill sono sempre li',a ricordarci che la risoluzione dei problemi e' ancora ben lontana...Scendiamo dall'autobus nella parte alta di Falls,davanti al cimitero di Milltown,dove entriamo per rendere omaggio ai caduti repubblicani,in primis agli hunger strikers di cui ricorre il trentennale del martirio(1981-2011).
E' davvero commovente questo momento,ogni volta che ritorno in questo posto e' davvero difficile per me trattenere le lacrime.Usciamo dal cimitero e incominciamo la nostra discesa verso la parte bassa di Falls.Murales a ogni angolo della strada ci ricordano la lotta che questa gente porta avanti da decenni contro l'oppressore britannico. Prigionieri politici,hunger strikers,plastic bullet,internamento senza processo e chi piu' ne ha piu' ne metta.Ogni angolo di strada e' un grido di dolore e di speranza.
E' un po che camminiamo quindi decidiamo di farci un paio di pinte in un pub lungo la strada. Di fianco al bancone campeggia una foto in bianco e nero di una brigata dell'IRA in esercitazione sulle montagne dell'Armagh,datata 1921. Ottima pinta di Guinness a solo 2.60 sterline.Ci sediamo e ammiriamo la semplicita' del posto,il classico pub di una volta,senza tanti fronzoli. Sgabelli,tavolini e stop.
Dalla finestra si scorge il continuo via-vai dei taxi neri collettivi,che al servizio della comunita' scarrozzano gli abitanti del quartiere su e giu' per Falls. Torniamo in strada e continuiamo la ns passeggiata decidendo di oltrepassare la peace-line per andare a vedere cosa succede di la' dal muro...
Ovviamente una volta di la' lo scenario cambia...sono costretto a indossare una maglia a manica lunga per via dei miei tatuaggi repubblicani che ho sulle braccia. Non sono di certo il benvenuto da questa parte del muro e lo so bene. Ovunque e' uno sventolio di Union Jack,ostentata ovunque.Dalle vetrine dei negozi ai tetti delle case,la bandiera britannica sventola ovunque.Murales inneggiano ai paramilitari del UVF e del UDA. Son passati dieci minuti da quando siamo entrati a Shankill e decidiamo che la visita puo' bastare....Facciamo dietrofront e ce ne torniamo a Falls,dove uno splendido murales ci accoglie a un incrocio.
Ci narra dell'insurrezione di Pasqua del 1916,a Dublino. L'Easter Rising appunto,da dove deriva il nome del mio blog.Un militante dell'Ira imbraccia un fucile con sullo sfondo il GPO (general post office)di Dublino,luogo dove i ribelli irlandesi lessero la dichiarazione d'indipendenza,prima di venire arrestati e fucilati dai soldati di sua maesta'. Ormai abbiam fatto le 19,camminiamo da piu' di 6 ore e la stanchezza incomincia ad avere la meglio..Prendiamo allora una autobus che ci condurra' alla ricerca di un alloggio e soprattutto di un pub dove ricominciare il discorso interrotto la sera prima.....Ma questa e' un'altra storia.
E' davvero commovente questo momento,ogni volta che ritorno in questo posto e' davvero difficile per me trattenere le lacrime.Usciamo dal cimitero e incominciamo la nostra discesa verso la parte bassa di Falls.Murales a ogni angolo della strada ci ricordano la lotta che questa gente porta avanti da decenni contro l'oppressore britannico. Prigionieri politici,hunger strikers,plastic bullet,internamento senza processo e chi piu' ne ha piu' ne metta.Ogni angolo di strada e' un grido di dolore e di speranza.
E' un po che camminiamo quindi decidiamo di farci un paio di pinte in un pub lungo la strada. Di fianco al bancone campeggia una foto in bianco e nero di una brigata dell'IRA in esercitazione sulle montagne dell'Armagh,datata 1921. Ottima pinta di Guinness a solo 2.60 sterline.Ci sediamo e ammiriamo la semplicita' del posto,il classico pub di una volta,senza tanti fronzoli. Sgabelli,tavolini e stop.
Dalla finestra si scorge il continuo via-vai dei taxi neri collettivi,che al servizio della comunita' scarrozzano gli abitanti del quartiere su e giu' per Falls. Torniamo in strada e continuiamo la ns passeggiata decidendo di oltrepassare la peace-line per andare a vedere cosa succede di la' dal muro...
Ovviamente una volta di la' lo scenario cambia...sono costretto a indossare una maglia a manica lunga per via dei miei tatuaggi repubblicani che ho sulle braccia. Non sono di certo il benvenuto da questa parte del muro e lo so bene. Ovunque e' uno sventolio di Union Jack,ostentata ovunque.Dalle vetrine dei negozi ai tetti delle case,la bandiera britannica sventola ovunque.Murales inneggiano ai paramilitari del UVF e del UDA. Son passati dieci minuti da quando siamo entrati a Shankill e decidiamo che la visita puo' bastare....Facciamo dietrofront e ce ne torniamo a Falls,dove uno splendido murales ci accoglie a un incrocio.
Ci narra dell'insurrezione di Pasqua del 1916,a Dublino. L'Easter Rising appunto,da dove deriva il nome del mio blog.Un militante dell'Ira imbraccia un fucile con sullo sfondo il GPO (general post office)di Dublino,luogo dove i ribelli irlandesi lessero la dichiarazione d'indipendenza,prima di venire arrestati e fucilati dai soldati di sua maesta'. Ormai abbiam fatto le 19,camminiamo da piu' di 6 ore e la stanchezza incomincia ad avere la meglio..Prendiamo allora una autobus che ci condurra' alla ricerca di un alloggio e soprattutto di un pub dove ricominciare il discorso interrotto la sera prima.....Ma questa e' un'altra storia.
domenica 21 agosto 2011
Senza un briciolo di ritegno...
tratto da www.osservatoriorepressione.org
Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi il ragazzo che perse la vita ammazzato da quattro poliziotti, finirà davanti al giudice per le indagini preliminari per rispondere delle accuse di diffamazione e istigazione a delinquere. Sono le ipotesi di reato per le quali la chiama in causa Paolo Forlani, uno degli agenti condannati in secondo grado per l’omicidio colposo del ragazzo. Pubblichiamo la lettera di Patrizia a cui va tutta la nostra vicinanza e piena solidarietà.
Oggi ho ricevuto la notizia del rinvio al gip, il 10 novembre 2011, per l’ennesima querela che mi indirizza Paolo Forlani,sempre per il blog.
Oggi ho ricevuto la notizia del rinvio al gip, il 10 novembre 2011, per l’ennesima querela che mi indirizza Paolo Forlani,sempre per il blog.
Il giorno della sentenza della corte d’appello di Bologna, che confermava in tutto quella del giudice Caruso, uno dei quattro condannati, Paolo Forlani, ha pensato bene di querelarmi per l’ennesima volta per diffamazione e per istigazione a delinquere.
Chiede che io venga perseguita e punita.
Lo stesso giorno nel quale e’ stato riconosciuto ancora colpevole della morte di mio figlio.
Vendetta? Arroganza? Cieca ostinazione?
La querela inizia così:
“lo scrivente è appartenente alla Polizia di Stato”.
Questo e’ ciò che mi offende ed indigna.
Non temo le sue ostinate e ripetute azioni giudiziarie ma non posso sopportare il fatto che possa ancora qualificarsi in questo modo addirittura nel perseguitarmi giudiziariamente dopo avermi tolto mio figlio.
Questo e’ insopportabile.
Egli potrà partecipare alla festa della polizia ed alla messa ed e’ per questo che io non potrei mai MAI essere li di fianco a lui e ai suoi complici.
Patrizia Moretti
sabato 6 agosto 2011
Un ultimo sforzo....
Eh gia',manca solo un piccolo ultimo sforzo e poi me ne vado finalmente in ferie. Due settimane di relax a cavallo tra il 14 agosto e il 5 settembre...in mezzo una settimana di lavoro che pero' sara' molto piu' ben accetta,visto che viene a cavallo delle due di ferie...:-) Per la prima settimana ho optato per tre giorni irlandesi con un caro amico,l'idea e' quella di arrivare a Belfast e speriamo che i troppi pub disseminati sul tragitto non ci facciano cambiare idea..:-) Per settembre invece la scelta e' caduta su un fly and drive nella valle della Loira,io e la mia compagna. Vi aggiornero' al ritorno. Per il momento buone vacanze a tutti. Alberto
martedì 2 agosto 2011
2 agosto 1980
il 2 agosto del 1980 una bomba alla stazione di Bologna uccise 85 persone e provoco' piu' di duecento feriti.
Solo un piccolo ricordo da parte mia alle vittime di una strage di stato...per non dimenticare.
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