Noi poniamo la causa della Repubblica Irlandese sotto la protezione di Dio Altissimo, la Cui Benedizione invochiamo sulle nostre armi; e preghiamo perché nessuno che serva questa causa la disonori per codardia, crudeltà o saccheggi. In questa ora suprema la nazione irlandese deve, col suo valore e la sua disciplina, e con la disponibilità dei suoi figli a sacrificarsi per il bene comune, dimostrarsi degna dell’augusto destino cui è chiamata.
Visualizzazioni totali
giovedì 21 giugno 2012
Giustizia e' (quasi) fatta
ROMA - La Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per gli agenti di polizia Monica Segatto, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri accusati dell'omicidio colposo, per eccesso dei mezzi di contenimento, dello studente ferrarese Federico Aldovrandi.
Aldovrandi morì verso le sei del mattino del 25 settembre 2005 dai colpi ricevuti quando era già ammanettato e che gli hanno provocato lo schiacciamento del torace. Stamani la Procura della Suprema Corte aveva chiesto la conferma delle condanne definendo i poliziotti «schegge impazzite».
Lino Aldrovandi, il padre di Federico, si è commosso alla lettura della sentenza. «Oggi ho respirato aria di giustizia. Vorrei che quest'aria si respirasse in tutti i tribunali». Per quello che lo riguarda Lino Aldrovandi, vigile urbano figlio di un carabiniere, oggi dice di sentirsi "un po' in pace... Vorrei che Federico fosse ricordato per quello che era". Per tutta la giornata di attesa in Cassazione il papà di Federico ha ricevuto la solidarietà degli amici presenti nell'aula della Cassazione ma anche diversi sms di poliziotti che hanno preso le distanze dai 4 colleghi condannati oggi dalla Cassazione. «Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà. In alcuni casi si tratta di poliziotti che conosco a malapena. Comunque gesti di umanità per un ragazzo che in una sera di 7 anni fa è stato ucciso senza un perché».
«Sentenza storica che speriamo che cambi la cultura delle forze dell'ordine: da questa sera, non possono più dire di avere avuto a che fare con un ragazzo in stato di agitazione psicomotoria. Questo verdetto aiuta la battaglia per dare giustizia alla morte di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva, Aldo Bianzino e Michele Ferulli». Questo il commento dell'avvocato Fabio Anselmo difensore della famiglia Aldrovandi alla lettura del verdetto della Cassazione.
Un briciolo di giustizia e' fatta....anche se a parti inverse le pene sarebbero state ben diverse.Ora riposa in pace ragazzo,non mi dimentichero' di te. Un abbraccio al papa' e alla mamma e a tutti quelli che,in questi anni,hanno continuato a tener vivo il ricordo di Federico.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento