tratto da www.osservatoriorepressione.org
Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi il ragazzo che perse la vita ammazzato da quattro poliziotti, finirà davanti al giudice per le indagini preliminari per rispondere delle accuse di diffamazione e istigazione a delinquere. Sono le ipotesi di reato per le quali la chiama in causa Paolo Forlani, uno degli agenti condannati in secondo grado per l’omicidio colposo del ragazzo. Pubblichiamo la lettera di Patrizia a cui va tutta la nostra vicinanza e piena solidarietà.
Oggi ho ricevuto la notizia del rinvio al gip, il 10 novembre 2011, per l’ennesima querela che mi indirizza Paolo Forlani,sempre per il blog.
Oggi ho ricevuto la notizia del rinvio al gip, il 10 novembre 2011, per l’ennesima querela che mi indirizza Paolo Forlani,sempre per il blog.
Il giorno della sentenza della corte d’appello di Bologna, che confermava in tutto quella del giudice Caruso, uno dei quattro condannati, Paolo Forlani, ha pensato bene di querelarmi per l’ennesima volta per diffamazione e per istigazione a delinquere.
Chiede che io venga perseguita e punita.
Lo stesso giorno nel quale e’ stato riconosciuto ancora colpevole della morte di mio figlio.
Vendetta? Arroganza? Cieca ostinazione?
La querela inizia così:
“lo scrivente è appartenente alla Polizia di Stato”.
Questo e’ ciò che mi offende ed indigna.
Non temo le sue ostinate e ripetute azioni giudiziarie ma non posso sopportare il fatto che possa ancora qualificarsi in questo modo addirittura nel perseguitarmi giudiziariamente dopo avermi tolto mio figlio.
Questo e’ insopportabile.
Egli potrà partecipare alla festa della polizia ed alla messa ed e’ per questo che io non potrei mai MAI essere li di fianco a lui e ai suoi complici.
Patrizia Moretti
2 commenti:
senza parole.
immagina quanti casi come questi avvengono.
la mamma di Federico puo' ritenersi 'fortunata', visto l'interesse di tanti su questo caso, ma immagina quanta gente è ricattata, spaventata, perseguitata da INFAMI che si fanno forti di una posizione che, purtroppo, da diritto alla quasi impunità.
fino a quando non troveranno qualcuno che fara' passare loro la voglia...
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