Tratto da Da An Poblacht/Irish Republican News
traduzione a cura di Chiara Falanga
Shock, incredulità e lacrime di gioia da parte degli amici, della famiglia e dei tanti supporters di Brendan Lillis, quando giovedì è emersa la notizia che la campagna per la sua liberazione (Brendan Lillis è molto malato) era stata vinta – caso più unico che raro contro la brutalità istituzionalizzata in Irlanda del Nord.
La conferma che il prigioniero paralizzato e costretto a letto era stato rilasciato dalle autorità britanniche e delle Sei Contee, è arrivata quando i secondini sono letteralmente scomparsi dal loro posto di guardia presso l’Ospedale.
Brendan era stato messo sotto vigilanza presso il Belfast City Hospital e trasferito la scorsa settimana dal tristemente famoso Carcere di Maghaberry su insistente richiesta di ricovero immediato da parte di un dottore facente parte della Irish United Nations Association.
Lillis, 59 anni, internato per volere britannico 2 anni fa, nonostante soffra di una forma debilitante di malattia alle ossa, è stato informato che sarebbe stato rilasciato con effetto immediato. Nessuna motivazione data dai Commissari della Parole Commission, i quali, insieme al Ministro della Giustizia per l’Ulster, David Ford, sono stati oggetto di protesta da parte di una internazionale campagna per i diritti umani.
La portavoce del North’s prison Service ha semplicemente riportato che i Commissari “hanno informato il Dipartimento di Giustizia sulla loro intenzione di rilasciare Mr. Lillis per farlo ritornare nella sua comunità. Sono state prese tutte le misure per facilitarne il rilascio”.
Dal suo letto d’ospedale, Brendan ha ringraziato innanzitutto la sua compagna Roisin Linch e tutti coloro i quali hanno supportato la campagna per il suo rilascio.
“Roisin ha saputo smuovere le montagne. E’ riuscita a farlo da sola. Non so che altro dire su di lei”.
Roisin ha inoltre ringraziato tutti coloro hanno supportato la campagna. E ha specificato che se Brendan è stato rilasciato senza condizioni, è stato soprattutto merito della loro intraprendenza.
“Ho lottato e lottato ancora, ma sinceramente non me l’aspettavo” ha detto. “Il direttore della prigione di Maghaberry mi ha telefonato alle 17.50 per comunicarmi che la Commisione aveva deciso di rilasciare Brendan con effetto immediato. Le guardie allora sono sparite. E’ ora davvero un uomo libero ed è ritornato alla sua licenza di libertà (già concessa nel 1993). Sarebbe stato un gesto davvero folle” tenerlo ancora dentro, ha detto.
“Non posso ringraziare abbastanza tutte le persone che ci hanno aiutato. Brendan è uscito, ma dobbiamo continuare a lottare per tutti gli altri che sono ancora dentro, maltrattati e seviziati”, ha continuato Roisin. Si riferisce a tutti gli internati e i prigionieri politici che si trovano ancora all’interno delle mura di Maghaberry, come la veterana dell’IRA Marian Price, internata solo 1 mese fa.
Roisin si è sentita finalmente davvero scagionata dal verdetto. “E’ davvero difficile da credere; è stata una lunga e difficile battaglia. La prima cosa che mi sono detta è stato: “Ma è la realtà? Le guardie se ne sono davvero andate via?” Ho cominciato a piangere. Mi hanno detto quindi che da quel preciso momento Brendan era libero e che tutte le porte dell’ospedale erano state aperte”.
Nonostante tutto, ha continuato, Brendan resta gravemente malato e probabilmente sarà costretto a rimanere in ospedale ancora per molto tempo. Soffre di anchilosis spondilitis, che lo ha visto confinato nel letto dell’ospedale di Maghaberry per ben 18 mesi. La malattia lo ha portato ad una perdita di peso davvero ingente, facendolo arrivare a pesare solo 37 chili.
Agli inizi della giornata di giovedì, qualcosa di strano si è percepito fra i tanti che supportavano la campagna per la sua liberazione quando è emerso che le autorità della prigione avevano piazzato telecamere nascoste nel reparto in cui si trovava Brendan e nelle toilette. Una campagna di sensibilizzazione stava per essere mobilitata a riguardo, quando è arrivata la bella notizia.
Roisin, agitatissima e in lacrime, è uscita correndo dall’ospedale.
“Volevo prenderlo e portarlo via con me, a casa; ma non ho potuto perché non sta ancora bene. Abbiamo saputo da poco che stiamo per diventare di nuovo nonni. Abbiamo perso tanti momenti, ma ce ne saranno ancora molti altri da condividere insieme”.
“Bisogna lottare con unghie e denti ed è ciò che ho fatto per molto tempo. Per Brendan è finita, ma la lotta continua”, ha aggiunto.
Il sistema giudiziario ha veramente troppe falle, ha detto Roisin, “e questa era l’unica decisione giusta e umana” che la Commissione potesse prendere. Ancora non si spiega come sia stato possibile che siano stati necessari un così lungo tempo e una così tenace campagna di supporto.
Il mese scorso, la Commissione si è rifiutata di rilasciare Brendan semplicemente su una base umanitaria, mentre David Ford ha ribadito che il potere decisionale era solo suo. In tutto questo però, sostiene Rosin, ha cercato di non prendere una posizione univoca e definitiva.
“Penso che David Ford non abbia voluto prendere una decisione perché ha messo tutto nelle mani della Commisione, così da non dover subire pressioni dal DUP (Democratic Unionist Party, n.d.t.) da un lato e dallo Sinn Fèin dall’altro”, ha aggiunto la Signora Lynch. “Non ha avuto il fegato di prendere una decisione”.
La campagna per la liberazione di Brendan Lillis ha visto il dispiegarsi di numerose forze politiche, da i più tradizionali gruppi repubblicani, passando per lo Sinn Fèin e i moderati dello SDLP (Social Democratic and Labour Party, n.d.t.).
Il deputato Sinn Fèin di West Belfast, Paul Maskey ha plaudito alla scelta di liberare Brendan e ha affermato che la compassione è stata necessaria da parte del sistema giudiziario, a causa delle sue cattive condizioni mediche.
“Lo Sinn Fèin si è fortemente opposto alla revoca della sua licenza – non differisce dalla pratica di internamento e va contro ogni giustizia naturale”, ha detto.
“Sin dall’inizio, l’unica cosa che era davvero necessaria era semplicemente un sentimento di compassione da parte del sistema giudiziario. Era chiaro che Brendan non costituisse una minaccia per la società, visto che è costretto a letto da quasi 2 anni. I miei colleghi ed io abbiamo partecipato a numerose riunioni con l’amministrazione della prigione e con il Ministro della Giustizia Ford per ottenerne il rilascio. La scorsa settimana lo Sinn Fèin ha inviato una proposta di compromesso alla Parole Commision. Siamo contenti che il buon senso abbia prevalso e che Brendan Lillis sia stato liberato e che ora possa continuare le sue cure da uomo libero”.
Colum Eastwood, membro della Commisione Giustizia per il SDLP ha così commentato: “Fortunatamente il buon senso ha prevalso e la Commissione ha preso la decisione corretta di liberare Brendan Lillis. E’ una vittoria per la Giustizia. Nonostante ciò è vergognoso che David Ford non abbia preso questa decisione prima, quando ne ha avuto l’occasione. Questo caso ha confermato che Brendan Lillis non sarebbe dovuto essere messo in carcere a causa delle sue precarie condizioni e, in nome del SDLP, vorrei congratularmi con la sua compagna Roisin che ha portato avanti questa eccellente campagna per il suo rilascio e tutti coloro che si sono impegnati in questa battaglia per la Giustizia”.
http://thefivedemands.org/
La conferma che il prigioniero paralizzato e costretto a letto era stato rilasciato dalle autorità britanniche e delle Sei Contee, è arrivata quando i secondini sono letteralmente scomparsi dal loro posto di guardia presso l’Ospedale.
Brendan era stato messo sotto vigilanza presso il Belfast City Hospital e trasferito la scorsa settimana dal tristemente famoso Carcere di Maghaberry su insistente richiesta di ricovero immediato da parte di un dottore facente parte della Irish United Nations Association.
Lillis, 59 anni, internato per volere britannico 2 anni fa, nonostante soffra di una forma debilitante di malattia alle ossa, è stato informato che sarebbe stato rilasciato con effetto immediato. Nessuna motivazione data dai Commissari della Parole Commission, i quali, insieme al Ministro della Giustizia per l’Ulster, David Ford, sono stati oggetto di protesta da parte di una internazionale campagna per i diritti umani.
La portavoce del North’s prison Service ha semplicemente riportato che i Commissari “hanno informato il Dipartimento di Giustizia sulla loro intenzione di rilasciare Mr. Lillis per farlo ritornare nella sua comunità. Sono state prese tutte le misure per facilitarne il rilascio”.
Dal suo letto d’ospedale, Brendan ha ringraziato innanzitutto la sua compagna Roisin Linch e tutti coloro i quali hanno supportato la campagna per il suo rilascio.
“Roisin ha saputo smuovere le montagne. E’ riuscita a farlo da sola. Non so che altro dire su di lei”.
Roisin ha inoltre ringraziato tutti coloro hanno supportato la campagna. E ha specificato che se Brendan è stato rilasciato senza condizioni, è stato soprattutto merito della loro intraprendenza.
“Ho lottato e lottato ancora, ma sinceramente non me l’aspettavo” ha detto. “Il direttore della prigione di Maghaberry mi ha telefonato alle 17.50 per comunicarmi che la Commisione aveva deciso di rilasciare Brendan con effetto immediato. Le guardie allora sono sparite. E’ ora davvero un uomo libero ed è ritornato alla sua licenza di libertà (già concessa nel 1993). Sarebbe stato un gesto davvero folle” tenerlo ancora dentro, ha detto.
“Non posso ringraziare abbastanza tutte le persone che ci hanno aiutato. Brendan è uscito, ma dobbiamo continuare a lottare per tutti gli altri che sono ancora dentro, maltrattati e seviziati”, ha continuato Roisin. Si riferisce a tutti gli internati e i prigionieri politici che si trovano ancora all’interno delle mura di Maghaberry, come la veterana dell’IRA Marian Price, internata solo 1 mese fa.
Roisin si è sentita finalmente davvero scagionata dal verdetto. “E’ davvero difficile da credere; è stata una lunga e difficile battaglia. La prima cosa che mi sono detta è stato: “Ma è la realtà? Le guardie se ne sono davvero andate via?” Ho cominciato a piangere. Mi hanno detto quindi che da quel preciso momento Brendan era libero e che tutte le porte dell’ospedale erano state aperte”.
Nonostante tutto, ha continuato, Brendan resta gravemente malato e probabilmente sarà costretto a rimanere in ospedale ancora per molto tempo. Soffre di anchilosis spondilitis, che lo ha visto confinato nel letto dell’ospedale di Maghaberry per ben 18 mesi. La malattia lo ha portato ad una perdita di peso davvero ingente, facendolo arrivare a pesare solo 37 chili.
Agli inizi della giornata di giovedì, qualcosa di strano si è percepito fra i tanti che supportavano la campagna per la sua liberazione quando è emerso che le autorità della prigione avevano piazzato telecamere nascoste nel reparto in cui si trovava Brendan e nelle toilette. Una campagna di sensibilizzazione stava per essere mobilitata a riguardo, quando è arrivata la bella notizia.
Roisin, agitatissima e in lacrime, è uscita correndo dall’ospedale.
“Volevo prenderlo e portarlo via con me, a casa; ma non ho potuto perché non sta ancora bene. Abbiamo saputo da poco che stiamo per diventare di nuovo nonni. Abbiamo perso tanti momenti, ma ce ne saranno ancora molti altri da condividere insieme”.
“Bisogna lottare con unghie e denti ed è ciò che ho fatto per molto tempo. Per Brendan è finita, ma la lotta continua”, ha aggiunto.
Il sistema giudiziario ha veramente troppe falle, ha detto Roisin, “e questa era l’unica decisione giusta e umana” che la Commissione potesse prendere. Ancora non si spiega come sia stato possibile che siano stati necessari un così lungo tempo e una così tenace campagna di supporto.
Il mese scorso, la Commissione si è rifiutata di rilasciare Brendan semplicemente su una base umanitaria, mentre David Ford ha ribadito che il potere decisionale era solo suo. In tutto questo però, sostiene Rosin, ha cercato di non prendere una posizione univoca e definitiva.
“Penso che David Ford non abbia voluto prendere una decisione perché ha messo tutto nelle mani della Commisione, così da non dover subire pressioni dal DUP (Democratic Unionist Party, n.d.t.) da un lato e dallo Sinn Fèin dall’altro”, ha aggiunto la Signora Lynch. “Non ha avuto il fegato di prendere una decisione”.
La campagna per la liberazione di Brendan Lillis ha visto il dispiegarsi di numerose forze politiche, da i più tradizionali gruppi repubblicani, passando per lo Sinn Fèin e i moderati dello SDLP (Social Democratic and Labour Party, n.d.t.).
Il deputato Sinn Fèin di West Belfast, Paul Maskey ha plaudito alla scelta di liberare Brendan e ha affermato che la compassione è stata necessaria da parte del sistema giudiziario, a causa delle sue cattive condizioni mediche.
“Lo Sinn Fèin si è fortemente opposto alla revoca della sua licenza – non differisce dalla pratica di internamento e va contro ogni giustizia naturale”, ha detto.
“Sin dall’inizio, l’unica cosa che era davvero necessaria era semplicemente un sentimento di compassione da parte del sistema giudiziario. Era chiaro che Brendan non costituisse una minaccia per la società, visto che è costretto a letto da quasi 2 anni. I miei colleghi ed io abbiamo partecipato a numerose riunioni con l’amministrazione della prigione e con il Ministro della Giustizia Ford per ottenerne il rilascio. La scorsa settimana lo Sinn Fèin ha inviato una proposta di compromesso alla Parole Commision. Siamo contenti che il buon senso abbia prevalso e che Brendan Lillis sia stato liberato e che ora possa continuare le sue cure da uomo libero”.
Colum Eastwood, membro della Commisione Giustizia per il SDLP ha così commentato: “Fortunatamente il buon senso ha prevalso e la Commissione ha preso la decisione corretta di liberare Brendan Lillis. E’ una vittoria per la Giustizia. Nonostante ciò è vergognoso che David Ford non abbia preso questa decisione prima, quando ne ha avuto l’occasione. Questo caso ha confermato che Brendan Lillis non sarebbe dovuto essere messo in carcere a causa delle sue precarie condizioni e, in nome del SDLP, vorrei congratularmi con la sua compagna Roisin che ha portato avanti questa eccellente campagna per il suo rilascio e tutti coloro che si sono impegnati in questa battaglia per la Giustizia”.
http://thefivedemands.org/
2 commenti:
Ad oggi, l'Europa (grande istituzione di pagliacci) ancora non mette becco nella questione della costante violazione dei diritti umani e dei prigionieri politici irlandesi.
Inche bel mondo di merda che viviamo.
ottima notizia!
Cominciavo a pensare che avrebbero utilizzato Brendan come un "esempio" (magari ora si troveranno qualcun altro...).
Ho notato anche la nuova immagine in alto a dx nella home del blog: mi ricorda molto una foto che ho nel pc scattata qualche giorno fa in quel di Falls Road... :-)
un saluto.
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